Friday, March 6, 2009

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CREMIT - what I learned

I listened carefully (and with my usual critical atteggiamenmto) all the presentations and I have drawn the following lessons:
- the LIM is a river in flood.
unstoppable - would agree, as always, and rightly, the usual rush to occupy the best positions (and more profitable) for those placing the machine so that those who offer services
- since we are trying to give them a sense (because more obvious) and why all our best minds are giving us, fortunately, in
- these "best" teaching you look (for now without great results, it seems) in the bed of constructivism
- is highlighted un uso prevalente che viene chiamato di tipo "1.0" e si auspica una evoluzione verso un uso "2.0"
- se ne parla nella prospettiva di un uso come strumento che dovrebbe diventare "normale", come dotazione dell'aula, come strumento per il docente
- ci si accorge che da sola, la LIM non porta tanto lontano e si inzia a vederla collocata all'interno di un setting, concettuale ma anche tecnologico, più ampio e ricco
- i suggerimenti "intelligenti" sull'uso evidenziano utilizzi che si possono fare TUTTI anche senza la LIM
- la LIM come "pretesto" per innovare la didattica e più in generale le pratiche scolastiche. Un pretesto piuttosto costoso.

Super-conclusione: è chiaro che il problema non è la tecnologia, la sua disponibilità, la capacità di usarla (nulla di quanto vede nelle LIM la soluzione, può essere affrontato con altre modalità e con altri strumenti e non pare proprio che le LIM possano offrire di più e di meglio se non in qualche caso ben delimitato).
Il vero problema è la capacità del nostro sistema educativo di migliorarsi innovandosi. Ed in questa direzione non vedo segnali tanto incoraggianti. Il puntare sulle LIM mi pare tanto frutto di un pensiero approssimativo alla soluzione del vero problema.

Super-super-conclusione: la LIM? meglio averla che non averla. Tanto, i problemi ci sono sempre.

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